Certe cose non si possono cambiare
- "Dura Latex sed Latex!" (dovevo fare il pubblicitario lo so) - StefsTM
Forse alcuni di voi non lo sanno ma sono partito...
E ieri sono tornato da Ibiza.
Mi ritrovo ad aggiornare il blog mentre grondo di sudore, la mia pelle si lamenta per il colore che ha assunto nelle ultime 48 ore (simile all'aragosta) e nuvole minacciose promettono un acquazzone coi fiocchi.
Non vi aggiornerò sulla mia permanenza nelle Baleari per il semplice fatto che non c'e' molto da dire.
Almeno per il momento.
Lasciate che vi presenti la mia bandiera:

E' il risultato dei 3 colori che riescono a rilassarmi o a rendermi felice o semplicemente mi rimandano ai luoghi a cui sono legato. Ovviamente il verde delle colline e dei boschi è quello che preferisco, se ci aggiungiamo l'azzurro che assume alcune volte il cielo da queste parti e il bianco delle nuvole che lo solcano, beh ecco la mia bandiera. Chissà, magari in futuro quando sarò governatore di un brandello di terra potrò farla garrire da qualche parte.
Vi lascio con uno strambo componimento che ho creato dagli anagrammi del mio nome, gli anagrammi potete farli voi o semplicemente crearli online con questo sito.
Se ronfo aspetta
forse saponetta
forse tostapane
aspetta forse no
forse aspettano
forata possente.
Fonte po stasera
fosse prenotata
se testo profana
sparate se tonfo
poso te sfrenata
trofeo passante.
Fronte spaesato
pastore nefasto.
Aloha!
Pubblicità: Giovanni Nuti canta Alda Merini. Ascoltatelo.
LE OSTERIE:
A me piacciono gli anfratti bui
delle osterie dormienti,
dove la gente culmina nell’eccesso del canto,
a me piacciono le cose bestemmiate e leggere,
e i calici di vino profondi,
dove la mente esulta,
livello di magico pensiero.
Troppo sciocco è piangere sopra un amore perduto
malvissuto e scostante,
indenne,
meglio l’ubriacatura del genio,
meglio sì meglio
l’indagine sorda delle scorrevolezze di vite;
io amo le osterie
che parlano il linguaggio sottile
della lingua di Bacco,
e poi nelle osterie
ci sta il nome di Charles
scritto a caratteri d’oro. - ALDA MERINI