domenica 29 luglio 2007

Certe cose non si possono cambiare

- "Dura Latex sed Latex!" (dovevo fare il pubblicitario lo so) - StefsTM


Forse alcuni di voi non lo sanno ma sono partito...




E ieri sono tornato da Ibiza.


Mi ritrovo ad aggiornare il blog mentre grondo di sudore, la mia pelle si lamenta per il colore che ha assunto nelle ultime 48 ore (simile all'aragosta) e nuvole minacciose promettono un acquazzone coi fiocchi.


Non vi aggiornerò sulla mia permanenza nelle Baleari per il semplice fatto che non c'e' molto da dire.


Almeno per il momento.


Lasciate che vi presenti la mia bandiera:




E' il risultato dei 3 colori che riescono a rilassarmi o a rendermi felice o semplicemente mi rimandano ai luoghi a cui sono legato. Ovviamente il verde delle colline e dei boschi è quello che preferisco, se ci aggiungiamo l'azzurro che assume alcune volte il cielo da queste parti e il bianco delle nuvole che lo solcano, beh ecco la mia bandiera. Chissà, magari in futuro quando sarò governatore di un brandello di terra potrò farla garrire da qualche parte.


Vi lascio con uno strambo componimento che ho creato dagli anagrammi del mio nome, gli anagrammi potete farli voi o semplicemente crearli online con questo sito.


Se ronfo aspetta


forse saponetta


forse tostapane


aspetta forse no


forse aspettano


forata possente.


Fonte po stasera


fosse prenotata


se testo profana


sparate se tonfo


poso te sfrenata


trofeo passante.


Fronte spaesato


pastore nefasto.


Aloha!


Pubblicità: Giovanni Nuti canta Alda Merini. Ascoltatelo.


LE OSTERIE:

A me piacciono gli anfratti bui

delle osterie dormienti,

dove la gente culmina nell’eccesso del canto,

a me piacciono le cose bestemmiate e leggere,

e i calici di vino profondi,

dove la mente esulta,

livello di magico pensiero.

Troppo sciocco è piangere sopra un amore perduto

malvissuto e scostante,

indenne,

meglio l’ubriacatura del genio,

meglio sì meglio

l’indagine sorda delle scorrevolezze di vite;

io amo le osterie

che parlano il linguaggio sottile

della lingua di Bacco,

e poi nelle osterie

ci sta il nome di Charles

scritto a caratteri d’oro. - ALDA MERINI

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