martedì 7 ottobre 2008

La mia domenica Deejay Zozzona: Processione e Radio.



Aloha, mentre le borse crollano, mentre cantieri sempre più grandi prendono il posto dei campi e delle colline, mentre tutto sembra sfasciarsi, mi regalo qualche pugno di minuti per ripensare e raccontarvi l'esperienza Zozzona a Milano domenica scorsa. Mentre vi scrivo sto giocando a "Trova StefsTM nelle centinaia di foto scattate dai partecipanti", considerando che le foto sono migliaia e la connessione è ISDN potete farvi un'idea della pazienza.



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Prologo: La Deejay Ten, la maratona ideata e voluta da Linus per bloccare il traffico di buona parte di Milano in zona S.Siro incarna l'ossessione di quest'uomo. Ossessione che per il Trio Medusa da anni è sinonimo di sfida. Quest'anno in palio c'erano 48 ore di direzione artistica (in caso di vincita) o 48 ore di diretta consecutiva. La scommessa era questa: il Trio doveva raccattare almeno 1000 mentecatti e fargli fare il percorso non competitivo di 5 Km (la Deejay Five) in almeno 50 minuti. Potevano 3 persone che si fanno chiamare "Zozzoni" giocare pulito?

Dopo un sabato a Bismantova, vado a dormire alle 20 ma vengo svegliato poco dopo l'una dai miei di ritorno da Mantova. Riprendo sonno e alle 3 sono già sveglissimo. Che fare?! La sveglia è alle 4, il treno alle 5:20. Al buio, entrando e uscendo dalla veglia si fa l'ora di mettersi in macchina e andare in stazione a Parma. Fuori è buio, le strade sono deserte, e la stazione ha ancora rappresentanti del popolo della notte: ragazzi post discoteca, vecchi post bevute, un paio di punk, una ballerina del Bla Bla. Il treno è puntuale, è un espresso e arriva da Napoli, dovrebbe giungere a destinazione alle 7:15. Salgo e mi rendo conto che "la disperazione viaggia di notte": il treno è strapieno, a parte alcuni scompartimenti in cui 3 uomini o donne occupano tutti i posti dormendo distesi. Il treno puzza di sudore e di corpi, tranne nelle intersezioni tra le carrozze dove qualcuno pigramente fuma una sigaretta, di fronte alle porte dei bagni, affacciate sull'inferno dei passeggeri che sognano un bagno "decente". Mi rassegno a viaggiare così, 1:55 non sono poi molto. Ma, ci sono persone che ciondolano da un vagone all'altro, borbottando, lamentandosi, emanando forti zaffate di vino. E inevitabilmente provano a parlare. Solo che non capisco niente di quello che dicono. Mi limito ai monosillabi e decido di spostarmi. Vedo il capotreno, blindato oltre le porte del vagone con le cuccette "excelsior" o "excellent", dove le luci sono chiare, le pareti lucide e il pavimento è pulito. E' una carrozza inaccessibile per i dannati della seconda classe, le porte sono sbarrate. Mi vengono in mente i cancelli tra le varie classi del Titanic e mi deprimo. La stazione centrale di Milano è semi-vuota, schizzo a prendere la metropolitana e raggiungo la fermata LOTTO. Esco, sta sorgendo il sole e fa freddo, vedo un signore vestito da gara e gli chiedo "Scusi, lei va alla Deejay Ten?" "Sì!". Lo seguo, è di Rovigo e partecipa a livello competitivo. Raggiungiamo l'Ippodromo di San Siro che è di fronte allo Stadio omonimo. La struttura è enorme, molto ben tenuta. Ci saranno già duecento persone, sparse per i gazebo degli sponsor e quelli dell'organizzazione. Vado ad iscrivermi. TUTTO FINITO. Panico. La tizia dietro il bancone mi dice che posso partecipare comunque, ma che mi daranno la sacca e il cappellino dell'anno scorso, più ovviamente la pettorina di quest'anno. Ma non devo pagare niente. Ovviamente accetto col sorriso a 36 denti. Mi cambio e sfoggio la mia maglietta da Zozzone che recita "Non è pancia, ma un difetto della maglia - Associazione Italiana Panciuti e Felici. Arriva il Trio, e scalda gli animi raggruppando i "fedeli" per la Processione di San Linus, vengono spiegate le condizioni della sfida e distribuiti i ceri che illuminavano la base della "Statua del Santo". Molti dei fedeli Zozzoni si riconoscono subito da come sono vestiti anzi travestiti: c'e' un crociato, un domatore, un cuoco con gli zoccoli, uno col camice, diversi vestiti da preti suore o cardinali con tanto di altarino su ruote che manda musiche sacre - il gruppo di quelli "Da Lodi per Lodarti" - nonostante le insistenze del Trio nessuno è venuto da Chiavari o da Trapani. C'e' anche una banda, è veramente un bel casino. I 3ZZZ sono travestiti da frati e porteranno loro la Statua a spalla. Alla fine dei conti siamo in 1200, dopo un breve momento di raccolta e di preghiera fuori dall' ippodromo intonando "Prova a prenderla" si parte. E' già chiaro che si barerà sulla lunghezza del percorso. La giornata è splendida, sembra primavera. Ogni tanto si intona un "VIVA VIVA SANTO LINO, PROTETTORE DELLA RADIO MIA, VIVA VIVA SANTO LINO, PROTETTORE DI RADIO DEEJAY". Ci fermiamo alla prima stazione per leggere una preghiera. Appare però subito chiaro che qualcuno ha fatto male i conti con i tempi, e quindi da quella stazione in poi, la processione accellererà anche per non diventare un tappo per quei poveri mentecatti che corrono la Deejay Five (il Trio: ma che corrono a fà se non è competitiva?!). Verso la fine siamo talmente veloci che con la banda sembra quasi di essere tra i bersaglieri (anche grazie alla canzone della "Ricciolina). Lungo il percorso ci affiancano Nikki "Cazzo Figata!" di Tropical Pizza e la Madonna (Carlotta, la moglie di Linus) la quale accetta in offerta la statua per poterla mettere in camera da letto... La statua del santo non è messa bene, dopo un paio di colpi contro i rami lungo il percorso è quasi decapitata -SACRILEGIO!! - La variopinta compagine raggiunge il traguardo in un tripudio di urla, strumenti, applausi. Io sono troppo a destra e non raccatto una medaglia. Una foto ufficiale mostra 37 minuti (!!) come tempo totale. Si torna all'Ippodromo dove ci sono Andrea & Michele (li facevo più vecchi) che incalzano il Trio mentre tutti si aspetta Linus il quale non comparirà perchè a fine gara si è sentito poco bene, per questo tutti e 1200 si decreta la nostra vittoria per silenzio /assenso. Vorrei farmi una foto col Trio, ma la ressa è troppa, rinuncio, incontro Lucia e Adele. Avvicino Giorgio del Trio e gli regalo la trombetta che ho suonato durante tutta la processione per far casino in studio. Sono contento, mi dispiace solo per la medaglia e per non essermi fatto la foto col Trio. Lucia e Adele non sono riuscite a ritirare il kit per la gara per il quale avevano pagato. Qui inizia la parte brutta della Deejay Ten: mentre ancora i partecipanti continuano a tagliare il traguardo, buona parte dello staff dell'organizzazione è irreperibile o comunque se c'e' non è riconoscibile. Gli unici con i badge sono quelli degli sponsor. I cestini sono troppo pochi così tutta l'area è disseminata di rifiuti, in particolare adesivi e bottigliette di plastica, la raccolta differenziata è inesistente. Un vero peccato per un evento per me veramente entusiasmante. Mi guardo con le ragazze e butto lì un'idea per cercare di avere una foto col Trio che dovrà registrare la puntata di Chiamate Roma Triuno Triuno nel pomeriggio: andare fuori da Radio Deejay. Andiamo così in Via Massena e troviamo ad aspettare la banda del mattino. Scopro che sono di Parma e che il Trio li ha invitati in trasmissione. Inizio un lavoro certosino da facciabronzista per aggregarci e poter finalmente salire a Radio Deejay. Li tampino sotto gli sguardi perplessi e un pò nauseati di Lucia ed Adele. Alla fine ottengo quello che voglio, l'orario di entrata. Ci dividiamo dalla banda per una pausa pranzo a Parco Sempione che è pieno di gente grazie alla splendida giornata. Il tempo di un toast e siamo davanti a Radio Deejay con 15 minuti d'anticipo sulla banda, fuori c'e' il Trio. Siccome entrare a Radio Deejay, e in particolare seguire il Trio per devozione sono due delle cose sulla mia "checklist" dico ai 3 Zozzoni che io e le mie amiche siamo i Roadie della banda. Per loro è ok, tra 20 minuti si sale. L'attesa per me è lunghissima! Dico a quelli della banda della mia "copertura" per entrare e a loro non da fastidio. Finalmente scende Furio e ci apre le porte della Radio, sono troppo contento e felice, saliamo una rampa di scale e siamo fuori dallo studio rosso. E' un vero pellegrinaggio mentre il Trio consuma una pizza saltano fuori Federico Russo e Stefania Salardi pronti a condurre più tardi Domenica Deejay. Mentre vado in bagno sbircio da una porta uno studio, è un luogo molto informale e alle pareti sono appese delle foto dei personaggi di Radio Deejay. Furio mi vede e mi fa entrare per riportarmi nel pubblico, faccio in tempo a riconoscere Laura e stringerle la mano. Mentre il Trio inizia il programma si aggiunge anche Franco Prevignano. Tra il pubblico ci sono Ciuffo di Barletta e Albe da Genova (il cuoco con gli zoccoli). Quando tocca ad Albe io mi butto per fargli una domanda. E' fatta: ho lasciato la voce in Chiamate Roma, anche se per pochi secondi, ma l'ho fatto dal vivo. Dopo la registrazione è una festa, ancora autografi e foto mentre vengono rapidamente consumati il salame di Felino portato dalla banda - battezzata per l'occasione "Banda del Santo" - e la bottiglia di rosso. Adele riesce a recuperare una borsa della gara. La mia facciabronzaggine è contagiosa. Arriva l'ora di salutarci, io me ne vado, non prima dell'ultimo tentativo di scroccare un passaggio a Parma in compagnia della banda. Uscito da Radio Deejay faccio fatica a credere alla giornata, sono stracolmo di gioia e gratitudine verso le mie amiche. Negli studi mi sono sentito a casa, e il colpo al cuore mi viene quando entrambe mi dicono "dovresti fare radio". Le saluto, Milano non mi è mai sembrata così bella, il parco Sempione è bellissimo così come il castello Sforzesco. Torno in stazione centrale, stanco ma pieno di ricordi di una domenica sicuramente indimenticabile per molti.

Aloha!


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