domenica 19 ottobre 2008

Il "Sopravvivenzismo" - Seconda Parte



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Prima Parte



Il sopravvivenzismo è dunque qualcosa di simile ad una filosofia di vita, o di possibile neo-vita se preferite. Quali sono gli elementi essenziali per un buon sopravvivenzista? Vi sono due aspetti fondamentali, quello delle abilità personali e quello dell'equipaggiamento. Le abilità personali sono strettamente correlate ai bisogni fondamentali legati alla sopravvivenza di ogni essere vivente di cui i due principali sono il cibo e la conservazione/miglioramento del proprio stato in particolare quello di salute. Si può dire che lo stato di salute determini a catena tutti gli altri, un sopravvivenzista malato è già fuori dal suo obiettivo poichè la malattia può compromettere la sua sopravvivenza. Qui occorre fare una precisazione: l'equipaggiamento serve idealmente a sostituire o a migliorare le abilità e competenze del sopravvivenzista, ma proprio per questo i vari gruppi di sopravvivenzisti sono arrivati a diverse teorie sulla diversificazione delle competenze e degli equipaggiamenti essenziali in situazioni d'emergenza. Il discorso è lungo e vario, cercherò di riassumerlo nei punti principali dibattuti nei vari modi di intendere il sopravvivenzismo.

Metodo Sopravvivenzista Totale: questo metodo è senza dubbio il più difficile da seguire, prevede una preparazione quasi accademica alla sopravvivenza e in particolare al continuo miglioramento delle abilità personali. Queste abilità sono conoscenze mediche, teniche di autodifesa tramite l'uso del corpo e di armi, abilità di guida di mezzi di trasporto, capacità di procurarsi il cibo in ambienti ostili tramite raccolta/caccia/agricoltura, conoscenze base di chimica/fisica e intermedie di elettronica, meccanica, idraulica, botanica, ingegneria, veterinaria, conoscenze approfondite del territorio in cui si vive e del territorio in cui ci si muove/rifugia.

Metodo Sopravvivenzista Parziale: questo metodo è una via di mezzo tra le abilità personali e l'equipaggiamento utile per la sopravvivenza. Sull'equipaggiamento così come sulle abilità ci sono diverse scuole di pensiero in particolare per quanto riguarda la quantità e il peso dell'equipaggiamento trasportabile e utilizzabile da un singolo individuo. Dalle mie ricerche sui siti e sugli articoli dei vari gruppi ho identificato i seguenti componenti "essenziali": scarpe ed abbigliamento da sopravvivenza (con molte tasche, di materiali resistenti all'usura e ai fenomeni atmosferici, versatili con compontenti che si possono combinare per ottenere capi più leggeri o pesanti), oggetti/utensili da poter utilizzare anche come armi da caccia e autodifesa, kit di pronto soccorso ma preferibilmente kit medico (si differenzia da quello di pronto soccorso per la presenza di strumenti medici e medicinali non presenti nel primo es. la penicillina), cibo conrsevabile a lungo (tramite affumicazione, liofilizzazione, uht etc.) denaro e preziosi, rifugio portatile (tenda, sacco a pelo, cerata), acqua ma preferibilmente un kit portatile per la depurazione dell'acqua. Una radio è considerata necessaria per le informazioni che si possono ricevere in periodi di crisi, viene consigliata però una rice/trasmittente. La voce energia è lasciata un pò in disparte in particolare perchè non la si ritiene necessaria per la sopravvivenza, vengono consigliati infatti generatori a carburante che però sono difficili da mantenere in funzione in condizioni d'emergenza dove i carburanti scarseggiano, preferibili i pannelli solari pieghevoli che possono produrre poca quantità di energia elettrica. Per il fuoco vengono consigliati metodi differenti, dai fiammiferi speciali capaci di accendersi anche in condizioni sfavorevoli alla fiamma, a strumenti di varia natura per produrre scintille/fiamme tra cui particolari lenti in grado di concentrare la luce solare e generare calore.

Metodo Sopravvivenzista Antico: questo metodo ricalca la vecchia idea di costruirsi una base/rifugio inattaccabile e inaccessibile dove sopravvivere. Non necessita di particolari abilità o equipaggiamenti in quanto una volta edificato e approntato questo rifugio provvede a fornire il necessario per la sopravvivenza dell'abitante/abitanti per un lasso di tempo variabile.

In queste prime due parti ho illustrato a grandi linee le filosofie e i metodi del sopravvivenzismo, nella terza ed ultima parte affronterò i diversi piani e le critiche a questi, dei gruppi sopravvivenzisti per far fronte alle emergenze.



Alla prossima.

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