giovedì 27 agosto 2009

Ho metabolizzato due grandi delusioni del 2008.

L'anno scorso in due occasioni ho sofferto davvero parecchio. Una mia teoria è quella che dolore e rabbia (nonchè insoddisfazione e frustrazione) possono scaturire da un'aspettativa mancata. Ma anche l'inaspettato può avere lo stesso effetto.

Per esempio non mi sarei mai aspettato che un mio amico, con cui ho condiviso pensieri, stati d'animo, viaggi, ospitate reciproche, potesse rispondere alla mia domanda: "Scusa, tu non mi ospiti perchè sto con lei?" (la mia ragazza ndr) "Gli errori si pagano."

Perdere quella che credevo una solida amicizia è stato veramente doloroso e frustrante. Avrei dovuto sospettare di parte del suo comportamento sempre pronto a criticare gli altri? Forse.

Ma la sofferenza maggiore me l'ha regalata una coppia. Da loro avevo trovato il mio rifugio, un luogo dove potevo staccare, fermarmi a riflettere e confidarmi. Ho sempre offerto il mio aiuto senza secondi fini, e ho sempre accettato la loro ospitalità, per me era un sodalizio, se potevo dare una mano, la mano anche senza che mi venisse richiesto.

Poi d'un tratto è finito tutto. Mi sono sentito pugnalato alle spalle e usato. Più di un anno di rapporto amicale e confidenziale, terminato in una telefonata con le parole "Sei uno stronzo. Non farti mai più rivedere." E così ho fatto. C'era una motivazione ragionevole per quelle parole? No. Mi vennero ridati i libri che gli avevo prestato e venni cancellato dal loro sito. Eliminato da un momento all'altro.

Non me lo sarei mai aspettato. E' stata dura perchè volevo molto bene ad entrambi.

Qualcuno dice che avrei dovuto reagire, affrontare la situazione e dire la mia. Ma non sono fatto così, accuso il colpo e vado oltre.

Ho ancora tempo per perdere fiducia nel prossimo, nei rapporti interpersonali, e nell'amicizia.

Rimango fiducioso, o come dice mia madre "un ingenuo".

Anche la prossima volta me la sarò cercata.

Aloha

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